Cara Betta,
dal 2007 il mio lavoro si è incentrato sempre di più sul colore la mia pratica mi aiuta ad avere un rapporto intenso e distaccato come guardare strano a dirsi) un’opera fatta da un altro me. Ho avuto il piacere di lavorare viaggiando e ho fatto una personale a Istanbul ed una a Izmir (Smirne) e sicuramente la Turchia oltre al lavoro è una immersione nel colore… e poi in Cina, collettiva curiosa ma interessante per il viaggio, con riscontro in Italia a Venezia alla fondazione Bevilacqua la Masa. Tra le cose mi piace pensare ad una mostra da Lidia Carrieri Fondazione Noesi… e poi delle serigrafie per la galleria Picasso a Madrid.
E’ curioso scriverti dopo tanto tempo, ma subito mi torna in mente e negli occhi la mia personale del 2003(Kerotakis) nella tua galleria in via della Vetrina e la tua voglia di fare al meglio.
Sarebbe interessante tu riprendessi contatto con le cose dell’arte …il momento in Italia è il più stimolante bisogna ricostruire… venti anni di regime ci hanno veramente sfiniti economicamente e spiritualmente come in un viaggio iniziatico bisogna cadere per migliorare.
La mia ultima personale da Ninni Esposito (dicembre 2013) parlava di questo il titolo “Melancholia” portava direttamente ad un film e all’incisione del Dürer e in un sentiero di pianeti colorati ho cercato di parlare della voglia di guardare oltre come in un caleidoscopio di cartone che da noi nel sud si chiama anche ‘vedere bello’.
Ti abbraccio e bacio
Paolo
Roma 26 gennaio 2014